SE IL MAB INCONTRA MONTAGNA E PARCHI

Autore: Serena Toniolo

Può succedere che settanta studenti e docenti provenienti da tutta Italia si trovino in pieno luglio in una delle valli piemontesi del Parco Nazionale del Gran Paradiso, la valle Orco. Non è il caso ad averli portati lì, ma un traguardo importante, un secolo di vita che il PNGP strappa per qualche mese al Parco Nazionale d’Abruzzo, prime aree protette d’Italia.

Può succedere che i nostri mapper variegati si trovino ad osservare questo ambiente salendo in quota fra praterie di montagna e piccoli laghi alpini, pedalando intorno al bacino artificiale di Ceresole Reale, camminando e sfidando sé stessi fra boschi e pietraie, immergendo i piedi in acque fredde, incontrando marmotte vanitose e stambecchi schivi, osservando cieli carichi di stelle. Un ambiente a molti poco familiare ma che, lentamente, al ritmo di una realtà che sembra “fuori tempo”, si lascia scoprire, incuriosisce, cattura ed emoziona.

E’ sempre difficile fare silenzio intorno, fa paura tanto quanto mettersi in gioco in team con estranei ma è quando si supera la paura che si incontrano le proprie emozioni, si incontra l’altro.

Osservazione e cogenerazione si stratificano con le esperienze outdoor ma hanno un punto d’incontro: il lago di Ceresole Reale, del Serrù, di Dres parlano di siccità, il verde dei prati non è così verde, la Levanna Centrale, con il boato di un distacco di roccia dal suo fianco, racconta di temperature troppo elevate…gli intervistati parlano di territorio ferito.

Fra i meritati festeggiamenti per un secolo di lungimiranza e salvaguardia si insinua un dubbio, forse il Parco ci sta dicendo qualcosa, sta domandando di più.

Ai mapper viene chiesto di diventare guardiani del Parco, suoi legali rappresentanti e di scrivere una lettera collettiva rivolta ai neonati del 2022, in grado di portare con sé la speranza di un futuro di difesa, salvaguardia e valorizzazione del Parco Nazionale del Gran Paradiso, una missiva dove fiumi, laghi, ghiacciai, animali e vegetali sostengono le proprie ragioni e ricercano con gli umani i termini di una vita comune.

Gli otto team, dai colorati nomi di vegetali e animali del Parco, in poco tempo mettono a fuoco il cuore della loro azione, scelgono timbro e toni per trasmettere la loro missiva e la compattano nei cinque minuti a disposizione.

L’emozione riempie la storica sala del Parco accanto all’Hotel Savoia: emozione dei portavoce dei gruppi, dei registi dei video, degli interpreti delle improvvisazioni teatrali ma forse, ancor più forti sono le emozioni di giuria e docenti che raccolgono dalle presentazioni racconti di bellezza e fragilità del territorio ma anche sensibilità e voglia di futuro. Parole e immagini sono testimoni da lasciare ai futuri bambini o adolescenti ma sono anche memento per gli adolescenti di oggi e monito per gli adulti.

Fra i docenti presenti prendono vita diversi pensieri, chi ha vissuto per la prima volta il MaB è folgorato dall’incontro, chi già lo conosce non può non stupirsi della potenza dell’incontro fra MaB, montagne e parchi e cominciare a progettare gli incontri futuri.

Si torna a casa con uno zaino pieno di un po’ di Paradiso, esperienze nuove, resilienza, bellezza, amicizie, qualche amore e la consapevolezza che tutto è connesso, in natura e nella vita, una consapevolezza che è già impegno per il futuro.


    Autore
    Serena Toniolo
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